Acari del Piccione: come eliminarli
Un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza sul posto di lavoro è il mantenimento delle condizioni igieniche adeguate ad un sito frequentato da persone fisiche e il rispetto delle norme atte a garantire la salubrità dell’ambiente lavorativo. In questo contesto e nel rispetto di chi usufruisce del luogo di lavoro, è necessario prevenire la proliferazione di qualsiasi forma di vita potenzialmente dannosa per l’essere umano e, nel caso in cui questa sia già presente, intervenire tempestivamente per ristabilire le condizioni ottimali di lavoro.
La presenza di piccioni nel luogo di lavoro o nelle sue vicinanze, anche inseguito al loro allontanamento, può comportare la proliferazione degli acari del piccione: scopriamo cosa cosa, quali rischi comportano e come eliminarli.
Acari del piccione: cosa sono
I piccioni rappresentano un problema di igiene e sicurezza per il luogo di lavoro anche dopo il loro allontanamento. Questi volatili, infatti, portano spesso insieme a loro diverse forme di vita parassite che possono trovare nell’uomo un nuovo corpo ospitante. Gli acari del piccione sono parassiti che si nutrono di sangue, e possono indistintamente nutrirsi dai piccioni così come dagli umani.
Il problema per l’uomo non è l’acaro in sé, ma la possibilità che questo, attraverso il suo morso, si faccia veicolo di patogeni pericolosi per la salute umana. È riconosciuto che il morso dell’acaro del piccione, oltre a comportare una inevitabile reazione cutanea, se non curata tempestivamente può scaturire problemi all’apparato respiratorio, gastrointestinali o all’apparato cardiocircolatorio e, nei casi più gravi, lo shock anafilattico.
Ovviamente non c’è da fare allarmismi: le complicazioni sono rare e richiedono che il problema venga trascurato per lungo tempo. È invece opportuno pensare a quali siano le metodologie migliori per eliminare la presenza degli acari del piccione e preservare, così, la salute degli operatori nell’ambiente lavorativo.
Acari del piccione: le soluzioni per eliminarli
In primo luogo, è opportuno prevenire che forme di vita di questo tipo possano trovare posto nel luogo di lavoro e, per far questo, una prima soluzione è immediata: adottare i rimedi per allontanare i piccioni ed evitare che la loro presenza negli ambienti di lavoro sia abbastanza lunga da lasciare i propri parassiti.
Nel caso in cui, invece, ci si trovi a dover intervenire in una situazione in cui sia stata già accertata la presenza degli acari del piccione, è necessario adottare delle soluzioni volte al loro abbattimento. Queste soluzioni, però, possono essere valutate e attuate solamente da personale competente, non è in alcun modo possibile operare autonomamente per una disinfestazione di questo tipo. È possibile intraprendere due tipi di soluzione:
· utilizzo di prodotti chimici specifici, detti disinfestanti, la cui azione specifica è mirata a eliminare completamente gli acari del piccione in maniera profonda. Essendo un prodotto potenzialmente dannoso per la salute dell’uomo, la sua applicazione richiede la chiusura del sito trattato e la decorrenza del tempo necessario a ristabilire la salubrità dell’aria. Sebbene molto efficaci, questi sistemi hanno inevitabilmente un impatto importante sull’ambiente e bisogna limitarne al minimo la diffusione
· utilizzo di mezzi termo-fisici (vapore o azoto liquido), che sfruttano dei meccanismi fisici per eliminare gli acari del piccione. Questi meccanismi d’intervento hanno il vantaggio di eliminare sia gli acari del piccione che le loro uova, che generalmente sono molto resistenti ai classici pesticidi utilizzati come prodotti disinfestanti. L’utilizzo di queste metodologie richiede alta competenza per la sicurezza degli operatori, ma non comportano alcun tipo di rischio per l’ambiente.
Gli acari del piccione sono un problema per l’igiene del luogo di lavoro e la salute dei lavoratori, ma affidandosi al personale competente in materia è possibile disinfestare completamente il proprio sito dalla loro presenza limitando e azzerando l’impatto dell’intervento sull’ambiente.