Sì, allora io sono Maria Rosa, per molti semplicemente Rosa. Ho 64 anni, sono sposata e ho due meravigliosi figli. Sono iscritta alle categorie protette perché all'età di quarant'anni mi è stata diagnosticata una patologia autoimmune, che mi ha reso invalida. Ho sofferto parecchio a causa di questa situazione, soprattutto emotivamente, perché ho perso il lavoro. Successivamente l'ho ritrovato, ma in modo precario e saltuario. Insomma, ho fatto una discreta fatica. Mi occupo di giardinaggio, sarebbe meglio dire terrazzaggio perché non ho un giardino, ma un terrazzo. Questo hobby mi piace molto, insieme alla sartoria. Mi piace cucire e creare modelli di vestiti.
Faccio i cartamodelli e poi li realizzo. Sono vestiti femminili, non maschili. E anche mia sorella ha una passione simile. Anche se ultimamente ho meno tempo per il cucito, perché mio marito ha una pizzeria d'asporto e gli do una mano con la contabilità.
Sono qui da un paio d'anni.
Principalmente mi sono occupata di archivio e registrazione fatture. Poi mi sono state affidate le note spese dei dipendenti e la gestione delle contravvenzioni stradali.
Esattamente, spesso devo tirare le orecchie ai colleghi e alle colleghe perché far rispettare le normative alla lettera. Mi impegno per svolgere bene le mie attività.
Ha significato tantissimo. Ho trovato uno scopo e una seconda famiglia. Mi ha risollevato la vita e il morale. Triveneta mi ha dato un'opportunità enorme, per la quale sono molto grata. Ho trovato un ambiente delizioso, con colleghe splendide e un Presidente fantastico. È un ambiente positivo al massimo. Anche se mi è stata offerta la possibilità, ho preferito non aumentare il mio carico di lavoro, dato che già seguo mio marito nella sua attività.
Sì, nasco contabile e ho una notevole esperienza in amministrazione. Tuttavia, dopo tanti anni di esclusione dal mercato del lavoro, mi sono dovuta riadattare. Triveneta mi ha dato questa opportunità di reinserimento e per me è stato un percorso più umano che professionale.
Inizialmente ho avuto dei problemi con un collega, ma ora non c'è più. Adesso sto bene con tutti. Le mie colleghe, Monica, il Presidente Alfredo, mi fanno gli scherzi, ridiamo moltissimo e devo dire che c'è davvero un bel rapporto con tutti.
Direi prima di tutto l’ambiente e le mie colleghe. Ho davvero trovato un posto che mi fa stare bene.
Sì, in famiglia sono tutti contenti perché mi vedono felice. Mio figlio che abita a Londra è tornato tre volte per vedere dove lavoro. Anche gli amici e le amiche sono felici per me, perché parlo molto e sempre bene del mio lavoro.
Sicuramente di inviare un curriculum. Triveneta offre un ambiente di lavoro positivo e inclusivo, quindi direi di buttarsi.
Sicurezza economica e un ambiente positivo. È stata una vera miniera d'oro per me.
Grazie a voi.